La sfida dell’e-commerce è comune a molte aziende italiane. Il nostro Paese segna numeri ridotti rispetto agli altri, ma in crescita. Il recente report sull’e-commerce realizzato da Bem Research riferito al 2018 segnala come il 32% degli italiani fa shopping online (mentre la media europea è al 57%) e il 6% del fatturato delle piccole e medie imprese italiane è fatto online.
Per vedere online le aziende italiane devono fare i conti anche con servizi non proprio di prim’ordine (come ad esempio quelli postali) oppure alla scarsa attitudine degli italiani ad utilizzare la moneta elettronica.
E-commerce: i numeri dell’Italia
Il report segnala una crescita per i prossimi anni dell’e-commerce in Italia. Tra i prodotti maggiormente acquistati online dalle famiglie italiane troviamo:
– abbigliamento (17%)
– viaggi, trasporti e articoli per la casa (16%)
– prodotti tecnologici (14%)
– libri e giornali (13%)
– film, musica e biglietti per spettacoli (11%)
– alimenti (5%)
– telefonia e servizi assicurativi (4%)
– alimenti, telefoni e servizi assicurativi come fanalini di coda con appena 5%.
Dal punto di vista geografico è il Nordest a utilizzare l’e-commerce più frequentemente (in testa il Friuli Venezia Giulia con il 40%), mentre sud e le isole sono il fanalino di coda (Sicilia il 25%). Le persone che acquistano di più sono uomini tra i 24 e i 34 anni, lasciando indietro le donne, che sono complessivamente il 6% in meno degli uomini.
E-commerce: meglio i piccoli centri
Dal report risulta chiaro che le persone che abitano in piccoli comuni e città sono più propense ad acquistare online rispetto a chi vive nei grandi centri urbani. Raggiungere i piccoli centri è dunque essenziale per le aziende, chi vi abita infatti non ha molta scelta nelle vicinanze. La strategia da adottare, per chi vuole vendere attraverso l’e-commerce, deve tenere in considerazione questo tipo di attitudini.
I giovani acquistano online principalmente abbigliamento, mentre le persone anziane preferiscono acquistare articoli tecnologici e per la casa.
Cosa chiedono i consumatori
Un fattore da non sottovalutare è quello della consegna dei prodotti. I consumatori quando si rivolgono ad un e-commerce sono abituati a standard molto alti. I termini e i tempi di consegna pesano moltissimo sulla percezione del cliente e finalizzazione dell’ordine (forse più del prezzo del prodotto). Dunque l’azienda che intende presentarsi online deve essere in grado di offrire e consegnare servizi o prodotti in breve tempo. Tenendo inoltre presente che le spese di approvvigionamento e spedizione pesano per un terzo sui costi di gestione aziendale di un e-commerce. Molte aziende si stanno organizzando investendo nell’automazione e meccanizzazione, puntando ad abbattere i costi e velocizzato le consegne, per offrire al cliente finale un’esperienza unica e di qualità.
Legge e-commerce per aziende
Altro tema fondamentale da non sottovalutare è quello relativo alla legislazione degli e-commerce aziendali. Chi non rispetta le regole va in contro a pesanti sanzioni. In particolare occorre adeguare tutta la normativa del sito anche a seguito dell’introduzione del recente GDPR sulla privacy. Per avere un e-commerce a norma occorre mettere in evidenza:
– I termini e le condizioni di vendita come rimborsi e termini di consegna
– I dati aziendali come partita Iva, indirizzo della sede legale, contatti
– La protezione dei dati dei clienti, privacy e GDPR
– Politica resi e rimborsi
– Termini di spedizione e consegna
– Standard Payment Card Industry per tutti gli acquisti e i dati finanziari
– Fatture, imposte e tasse sui prodotti acquistati
L’e-commerce aziendale è un insieme di scelte operative e che vanno affidate a professionisti del settore, che sappiano guidarvi e consigliarvi. Lo sviluppo di una strategia di e-commerce va dunque affidata ad una società che da anni offre questo tipo di servizi con successo.